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NEWSLETTER20.12.2023

APPALTI PUBBLICI: cosa ci aspetta nel 2024

A partire dal prossimo 1 gennaio il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.lgs. n. 36/2023) avrà integrale applicazione, così cessando il regime transitorio tra il Codice precedente (D.lgs. n. 50/2016) e l’attuale, applicato dall’1 luglio scorso solo parzialmente.
Ma cosa cambia?
Consorzio Integra
Tra le novità: Digitalizzazione del ciclo del contratto pubblico, obblighi di trasparenza amministrativa per i bandi e contratti, pubblicità legale e obbligo di qualificazione per le Stazioni Appaltanti per appalti d’importo superiore a € 500.000.
È propria la digitalizzazione, prevista tra gli obiettivi più rilevanti del PNRR, che costituirà una trasformazione epocale di modernizzazione dell’Italia, con un impatto rilevante sulle imprese e stazioni appaltanti.
Per gestire digitalmente tutte le fasi del contratto pubblico (pianificazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione) e comunicare le informazioni alla Banca Dati ANAC, le stazioni appaltanti avranno  dal 1^ gennaio p.v l’obbligo di utilizzare piattaforme di e-procurement certificate dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) interoperabile con la Banca Dati Naz. Contrati Pubblici (BDNCP) gestita dall’ANAC. Anche ai fini della qualificazione della stazione appaltante, la disponibilità di piattaforme di approvvigionamento digitale diventa requisito obbligatorio insieme all’iscrizione all’Anagrafe Stazioni Appaltanti e alla presenza di una struttura stabile dedicata.
Grazie all’interoperabilità di tutte le componenti del sistema, sarà completamente operativo anche il Fascicolo Virtuale Operatore Economico (FVOE) predisposto dall’ANAC quale strumento per l’accesso alle informazioni riguardanti le imprese per la verifica dei requisiti di partecipazione e l’assenza delle cause di esclusione (casellario giudiziale, certificati antimafia, regolarità fiscale e contributiva, etc..). I dati e i documenti contenuti nel FVOE, che l’impresa può inserire attraverso apposite funzionalità, verranno aggiornati automaticamente dagli enti certificatori (Ministero Giustizia, Min. Interno, INPS, INAIL, Agenzia Entrate, etc..) attraverso l’interoperabilità.
Beneficia della digitalizzazione anche la nuova disciplina per l’accesso agli atti della procedura di appalto che entrerà in vigore 1^ gennaio ’24.
Contestualmente alla comunicazione digitale dell’aggiudicazione, a tutti i concorrenti non esclusi sarà resa disponibile in piattaforma l’offerta dell’aggiudicataria nonché tutti i verbali di gara e gli atti, i dati e le informazioni presupposti all’aggiudicazione. Altresì, agli operatori economici collocatisi nei primi cinque posti in graduatoria saranno resi reciprocamente disponibili, attraverso la stessa piattaforma, anche le singole offerte presentate dagli stessi. Ciò al netto delle richieste di oscuramento (es. per tecnici e commerciali) di parti delle offerte indicate dagli operatori economici già in sede di offerta. Nella comunicazione di aggiudicazione, la stazione appaltante dovrà dare anche atto delle decisioni assunte sulle eventuali richieste di oscuramento di parti delle offerte e tale decisione potrà essere impugnata con ricorso al TAR entro 10 giorni dalla comunicazione digitale di aggiudicazione.
Infine, la nuova disciplina dell’accesso agli atti garantirà una rilevante tutela a favore del concorrente e del suo know how industriale, prevedendo che, nel caso in cui la stazione appaltante ritenesse insussistenti le ragioni di segretezza indicate dall’offerente, l’ostensione delle parti dell’offerta di cui è stato richiesto l’oscuramento sarà consentita dopo il decorso del termine di impugnazione della decisione.
Per evitare che gli operatori economici partecipanti ad una gara pubblica possano addurre motivi infondati sull’oscuramento solo per precludere l’accesso alle proprie offerte, qualora vi siano reiterati rigetti di istanze di oscuramento, in assenza di reali rischi di lesione dei propri segreti tecnici e commerciali, la normativa prevede che la stazione appaltante possa inoltrare segnalazione all’ANAC la quale potrà irrogare una sanzione pecuniaria.
Anche su queste novità 2024 sperimenteremo l’applicazione operativa delle stazioni appaltanti non senza gli immancabili ricorsi al TAR visto la non brillante chiarezza delle norme.

Un sincero augurio di serene festività.

Alessandra Bonafede
Responsabile legale ufficio gare - Consorzio Integra
 
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