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NEWSLETTER04.08.2025

Traguardi di sostenibilità: AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SOSTENIBILITÀ

La Commissione Europea continua il percorso di rivisitazione, in chiave semplificativa, della normativa in materia di sostenibilità iniziato a fine febbraio con la proposta del pacchetto Omnibus, di cui si aspetta ancora l’ultima parola da parte del Parlamento Europeo

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La principale proposta del pacchetto è quella di rendere il requisito dimensionale – il numero dei dipendenti, pari a 1000, dai 250 indicati inizialmente nella Corporate Sustainability Reporting Directive – quello guida rispetto all’applicabilità della CSRD, “relegando” i due requisiti economici (di conto economico e stato patrimoniale) a secondari.

Sempre il pacchetto Omnibus, fra le varie misure, prevede un posticipo per l’applicabilità della norma (per chi sarebbe entrato nel perimetro di obbligo dal 2026 o dal 2027), e una proposta di semplificazione degli standard emanati da EFRAG, gli European Sustainability Reporting Standards, o ESRS.

Il 14 luglio è stato approvato dalla Commissione l’atto delegato con cui le imprese già obbligate a rendicontare secondo CSRD le informazioni dell’anno 2024 (le imprese della cosiddetta “prima ondata”), sono “alleggerite” nel loro dover rendicontare gli effetti finanziari attesi legati ai rischi connessi alla sostenibilità, che si potranno omettere fino al report del 2027. Tale previsione “ah hoc” si è dovuta introdurre in quanto la Direttiva “stop-the-clock” riguardava esclusivamente coloro che sarebbero stati in obbligo a partire dal 2026 e 2027 sugli esercizi 2025 e 2026.
Altri ESRS su cui sono possibili omissioni per chi è in obbligo a partire dal 2025 sull’anno 2024 – per gli anni 2025 e 2026 – riguardano la biodiversità e gli ecosistemi (standard E4), i lavoratori nella catena del valore (standard S2), le comunità impattate (standard S3) nonché i consumatori e gli utilizzatori finali (standard S4). Rimane fermo invece lo standard dell’area social sui “lavoratori propri” (S1), per cui nel 2024 possono omettersi solo alcune informazioni rispetto, per esempio, ai non dipendenti, alla contrattazione collettiva nei paesi extraeuropei, alla protezione sociale e ai dipendenti con forme di disabilità, alla formazione e allo sviluppo delle competenze, alle malattie professionali, alla salute e sicurezza dei non dipendenti e all’equilibrio tra vita professionale e privata.

Anche in materia di Tassonomia – il regolamento europeo 852/2020, in vigore dal 2022 – La Commissione Europea ha varato con atto delegato (che produrrà i suoi effetti dal 1° gennaio 2026) delle misure semplificative, che introducono l’esonero per le imprese dal dover valutare le proprie attività economiche non rilevanti (se inferiori 10% di ricavi, CapEx o OpEx) e una importante diminuzione dei dati da riportare nella rendicontazione (–64% per le imprese non finanziarie, e –89% per quelle finanziarie). Inoltre, sono stati semplificati gli obblighi per banche e imprese su indicatori come il Green Asset Ratio (GAR) e semplificati i criteri sul principio del “Do Not Significant Harm” legato all’uso di sostanze chimiche.
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