Anche questa direttiva – come la CSRD – costituisce un tassello fondamentale, nonché uno degli ultimi dato il rinnovo del Parlamento nel prossimo giugno, del Green Deal europeo, insistendo sulla necessità di intervenire per efficientare il settore edilizio dal punto di vista energetico, in ottica di decarbonizzazione e riduzione delle emissioni generate.
La misura avrà un impatto particolarmente significativo per il rilancio della filiera edilizia italiana, anche in considerazione dell’alto numero di edifici datati e poco efficienti dal punto di vista energetico e può quindi essere il motore per un piano strategico di riqualificazione del patrimonio immobiliare al fine di renderlo meno energivoro ed emissivo, tenendo conto della sua eterogeneità e delle diverse classi di reddito dei suoi residenti.
Aspetto importante è quello che concerne il campo di applicazione della Direttiva; essa infatti non pone obblighi per i singoli immobili e quindi per i relativi proprietari, ma per gli Stati. Nello specifico caso italiano il Governo, al fine di raggiungere gli obiettivi europei, sarà tenuto a elaborare una strategia e delle politiche, nonché a stanziare investimenti, integrando il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), da aggiornare entro giugno 2024.